Si chiamano interconnessioni di rete e sono interventi di tipo preventivo necessari per garantire la fornitura idrica nei casi di emergenza, come i periodi di siccità o l’improvviso cedimento di un pozzo.
Situazioni di grandi disagi in particolare in quelle zone dove l’approvvigionamento idrico è alimentato da un sistema “chiuso”, da pozzi cioè scollegati dalla rete acquedottistica dei comuni vicini.
E’ questo il senso dei lavori che partiranno lunedì 2 marzo nel comune di Pescantina, dove verrà appunto creata la nuova interconnessione della rete acquedotto con Bussolengo. “Sono interventi che abbiamo in programma nel nostro piano degli investimenti e che andiamo a realizzare per migliorare sempre di più la qualità del servizio” ha spiegato il presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli.
Nel caso di Pescantina, il collegamento sarà realizzato con i pozzi di via Molini, a Bussolengo: oltre 500 metri di tubazione attraverso il ponte di Arcè, per una spesa complessiva di circa 180 mila euro.
“Sono interventi che abbiamo in programma nel nostro piano degli investimenti e che andiamo a realizzare per migliorare sempre di più la qualità del servizio” ha spiegato il presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli. ”
“Il concetto di interconnessione” precisa Mantovanelli “è molto importante perchè risponde a due problematiche fondamentali: la prima è il fatto che Acque Veronesi non ha creato dall’inizio l’attuale sistema acquedottistico che ha in gestione ma ha ereditato dal 2007 ciò che negli anni precedenti avevano costruito i comuni, con ottiche totalmente locali.
La seconda che tali opere, realizzate nella maggior parte dei casi tra gli anni 50 e 60, manifestano sempre più spesso problematiche legate all’usura del tempo, che riguardano centrali di pompaggio, pozzi, condotte.
Rendere comunicanti i sistemi acquedottistici significa poter compensare carenze o criticità di aree specifiche, chiuse come nel caso di Pescantina, con flussi d’acqua provenienti dai comuni vicini”.
Gli esempi più recenti riguardano il cedimento dei pozzi a servizio del comune di Soave, dove si è reso necessario in urgenza un collegamento di 200 metri per attingere acqua dalla rete di San Bonifacio.
O la scorsa estate il cedimento di uno dei pozzi principali di Buttapietra, che nello scorso mese di luglio con temperature sopra i 35 gradi è collassato improvvisamente annullando o quasi la fornitura di acqua potabile.
“L’interconnessione Pescantina-Bussolengo non è l’unica in fase di realizzazione” conclude il presidente di Acque Veronesi. “Gli altri collegamenti riguarderanno in particolare i comuni di Erbè e Sorgà, Palù e Oppeano e ancora San Giovanni con Zevio e Zevio con Ronco all’Adige”.
I lavori dureranno circa tre mesi e comporteranno, dal 2 marzo al 19 aprile, il divieto di transito sul ponte di Arcè.
Contestualmente Acque Veronesi, come annunciato nei mesi scorsi e in accordo con il Comune di Pescantina, ha portato a compimento l’opera di dismissione del pozzo di Balconi, già quasi azzerato nell’utilizzo da oltre un anno e mezzo per aver evidenziato la presenza di PFAS peraltro sempre al di sotto degli stringenti parametri fissati dalla Regione Veneto. L’impianto è stato definitivamente scollegato dalla rete mercoledì 26 febbraio.